Extender HDMI

Extender o cavo… cavo o extender… Questo è il dilemma!

L’HDMI è considerato lo standard per eccellenza per poter fare il collegamento tra una sorgente audio/video ed una TV ormai presente ovunque. Praticamente ha preso il posto della “SCART” molto utilizzata negli anni 80 ma ancora disponibile su dispositivi che supportano il formato Full HD (1080p). L’unico vantaggio della SCART era quello che non si poteva essere indecisi se utilizzare o meno un extender… perchè non esistevano!

I LIMITI DEL CAVO HDMI

Proprio come il cavo SCART, anche il cavo HDMI ha qualche “limite”, soprattutto fisico. A volte usare un cavo HDMI non è proprio la scelta più saggia, soprattutto quando si fanno delle predisposizioni nelle nuove abitazioni o non si vogliono affrontare (piccole) ristrutturazioni quando si decide di trasportare il segnale di un DVD o un decoder da una stanza all’altra.

Forse non tutti sanno che…

  • Il limite fisico di un cavo HDMI è di 20 m. La distanza non va presa in “linea d’aria” tra “il decoder sarà più o meno li” e “la TV penso di metterla su quella parete”, ma tutta la lunghezza necessaria per poter collegare tra loro le due prese HDMI. Ovviamente si deve tenere conto di tutto il percorso che il cavo dovrà fare, indipendentemente che sia posato dentro un tubo sotto muratura o in una canalina di plastica a parete.
  • Un connettore HDMI è composto da 19 “piccoli piedini” (detti “pin”) ed il cavo che collega i due connettori è composto da 19 “piccoli fili”. Questi fili, saranno tanto più grossi quanto più lungo sarà il cavo e questo comporta di dover considerare un raggio di curvatura adeguato. Nel 99% dei casi, le curve a 90° non possono essere fatte da cavi “grossi e rigidi” perchè si romperebbe uno dei fili e di conseguenza il cavo diventerebbe inutilizzabile.
  • Guardandolo frontalmente, il connettore HDMI ha un ingombro di circa 10 mm x 20 mm (escludiamo per il momento la misura della profondità). Se si dovesse decidere di far passare il connettore in un tubo, nel migliore dei casi bisognerà prevedere almeno un tubo elettrico standard da 32 mm. La misura “32 mm” è quella ESTERNA del tubo. Quella INTERNA è di circa 24 mm, quindi il connettore non è che ci navigherà  proprio comodamente…  soprattutto se in presenza di curve e controcurve equiparabili alle varianti dei più famosi circuiti di formula 1.
  • Se una sorgente, o come sempre più spesso capita, un sintoamplificatore, va installato all’interno di un mobile è necessario prevedere una adeguata profondità . Questa permettere di effettuare un collegamento “comodo” ed evita di rovinare il cavo spingendo il dispositivo per cercare di chiudere il cassetto o l’anta. In caso contrario bisognerà utilizzare degli adattatori angolari o dei connettori ruotabili per evitare di ricadere nella condizione di “curva estrema” vista prima.
  • In commercio esistono cavi HDMI in bobina che come i cavi elettrici tradizionali possono essere comodamente infilati anche in tubazioni più piccole del 32 mm. Tenendo in considerazione quanto citato precedentemente, nella fase successiva all’infilaggio, serve un’attrezzatura adeguata ma anche un tecnico capace e dotato di moooooolta pazienza. Attaccare un cavo ogni 2 mm è una questione di precisione e se dovesse saltare anche uno solo dei fili (38 in tutto) bisognerà rifare tutto da capo. Esatto, proprio su entrambi i connettori perchè sarà molto difficile recuperare quello buono, se mai ci fosse…

La soluzione del problema

Per risolvere il problema della lunghezza, qualche anno fa si utilizzavano dei BOOSTER HDMI, ovvero una specie di “giunto” (attivo o passivo, cioè con o senza alimentazione esterna) che permetteva di collegare tra loro più cavi HDMI fino al raggiungimento della lunghezza massimo a loro consentita. Ad oggi probabilmente esistono ancora ma non sono molto utilizzati, perchè sono stati sostituiti dagli EXTENDER HDMI. Gli extender, oltre ad “allungare” la distanza tramite “conversione del segnale audio/video”, può trasportare anche altri segnali di controllo e non solo.

Come è fatto un extender

L’ extender hdmi è composto da due dispositivi, un trasmettitore (TX) ed un ricevitore (RX). Da un lato del trasmettitore si connette la sorgente, solitamente con un cavo HDMI molto corto (indicativamente dai 15 ai 50 cm) e la stessa cosa va fatta con il ricevitore solo che si collega alla TV (oppure a un monitor o un videoproiettore).

A seconda delle caratteristiche dei dispositivi, dall’altro lato, sia del trasmettitore che del ricevitore, vanno collegati:

  • uno, o al massimo due, cavi di rete (tipo CAT), come quelli utilizzati per connettere PC, NAS o altri dispositivi alla rete domestica (o aziendale)
  • un alimentatore a bassa tensione simile a quello per ricaricare tablet e smartphone
  • eventuali altri connettori previsti per la gestione degli altri segnali (controlli infrarosso, seriali, audio, usb, ecc…).

I modelli più performanti utilizzano un solo cavo di rete per trasportare tutto (sia il flusso audio/video che i segnali/controlli) ed utilizzano un solo alimentatore (lato trasmettitore). In questo modo il ricevitore verrà alimentato tramite lo stesso cavo di rete (PoE), evitando anche di avere spine ed alimentatori dietro o vicino TV, monitor o proiettori, poco belli da vedere esteticamente soprattutto quando la TV è ultrapiatta ed appesa al muro!

Extender HDMI con 1 cavo
1 per tutto: segnale video, controlli ed alimentazione del RX

Extender HDMI con 2 cavi
1 per il segnale video ed 1 per i controlli

Oltre che per trasportare i segnali delle singole sorgenti audio/video, molto spesso, gli extender HDMI sono utilizzati in uscita da matrici e splitter tradizionali (ovvero quei dispositivi che hanno sugli ingressi e sulle uscite dei connettori hdmi standard). Nella tecnologia HDBase-T, che molti chiamano anche “matrice con extender integrati”, il trasmettitore (TX) è nascosto all’interno della matrice stessa mentre il ricevitore (RX) è sempre li… ben nascosto dietro le TV di nuova generazione! In alcuni casi sia il principio di funzionamento che la tecnologia è la stessa, ma non bisogna confondere le due cose con lo stesso nome.

Anche la nuova generazione di matrici, quella basata sulla tecnologia Video Over IP, ha dei tramettitori e dei ricevitori che danno la possibilità di allungare le distanze di trasmissione proprio come un extender HDMI… ma anche in questo caso la differenza c’è !

PRO E CONTRO DELLE DIVERSE SOLUZIONI

CAVO HDMI PREASSEMBLATO

PRO

Costo del materiale (apparentemente) più economico

CONTRO

Necessita di grosse tubazioni (minimo Ø 32 mm) o canaline

Costo e complessità di installazione elevata (in caso di tubazioni ed opere murarie)

Lunghezza del cavo limitata a 20 m (meglio se meno)

Nessuna possibilità di trasportare altri segnali (telecomando IR, controlli,ecc…)

Per riutilizzare il cavo deve essere sfilato (altri costi di manodopera)

In caso di difetti o malfunzionamenti è necessario sostituire il cavo

CAVO HDMI + CONNETTORI

PRO

Costo del materiale (apparentemente) più economico

Necessita di tubazioni “normali” (in funzione della lunghezza)

CONTRO

Costo e complessità di installazione elevata (attrezzatura e/o manodopera)

Lunghezza del cavo limitata a 20 m (meglio se meno)

Nessuna possibilità di trasportare altri segnali (telecomando IR, controlli,ecc…)

Nessuna possibilità di riutilizzare il cavo (o meglio i connettori)

In caso di malfunzionamenti è necessario ripetere l’installazione (con altri due connettori nuovi)

EXTENDER  HDMI

PRO

Costo e complessità di installazione molto basso (attrezzatura e/o manodopera)

Impiego anche di tubazioni piccole (minima di legge)

Lunghezza del cavo limitata teoricamente a 100 m

Possibilità di trasportare altri segnali (controlli IR, seriali, ecc…)

Possibilità di riutilizzo del materiale (ricevitore e trasmettitore)

In caso di malfunzionamenti è necessario ripetere l’installazione (con due semplici spinetti del cavo di rete)

CONTRO

Costo del materiale (apparentemente) più elevato

ED IL VINCITORE E’ …

(tenendo in considerazione il costo del materiale, delle opere edili ed il tempo di installazione e collegamento)

  1. Per tratte brevi o a vista la soluzione migliore è quella di utilizzare dei cavi HDMI preassemblati;
  2. Fino a 10/15 m di distanza si può valutare se utilizzare un cavo preassemblato o uno da assemblare (a seconda se si vuole recuperare il cavo, se non fosse possibile utilizzare tubazioni grosse o altri problemi di installazione);
  3. Oltre i 15 m (e comunque al massimo fino a 20 m) di lunghezza, il costo di un cavo da assemblare (una volta che è funzionante) è paragonabile a quello di un extender HDMI. Raramente si utilizzano cavi preassemblati se non per posa a vista o dove non ci sono problemi a livello di struttura (per poter posare tubazioni e fare delle curve adeguate o fare comodi passaggi, ad esempio sopra un ribassamento in cartongesso);
  4. Quando la distanza è maggiore di 20 m, ad oggi è preferibile utilizzare un extender HDMI con tutti gli ulteriori vantaggi che ne comporta, piuttosto che utilizzare dei vecchi booster.

Il modello HD70STP-EX è attualmente il modello di extender HDMI più utilizzato di Octava. Lo puoi vedere direttamente da questo link.